Nell’ultimo periodo, l’attenzione della società e del legislatore alla tutela dell’ambiente si è fatta sempre più importante e questo ha avuto come conseguenza quasi naturale l’emanazione di una Legge, mediante la quale si impone la produzione di un certificato, definito certificato APE, che attesti le caratteristiche energetiche di ogni immobile. Questo certificato è richiedibile presso studi di geometri specializzati.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo l’argomento e vedremo come richiedere il certificato, quando presentarlo e la classificazione delle classi energetiche.
Quando richiedere la certificazione APE?
Mediante la direttiva 2002/91/CE, l’Europa ha stabilito la norma generale utile agli Stati membri per ridurre i livelli di emissioni nocive all’ambiente. Tale direttiva è la norma a cui il Decreto Legislativo italiano 192 del 2005 fa riferimento, imponendo l’obbligo di produrre una certificazione energetica di tutti gli edifici, in vendita o in affitto.
Si tratta dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) utile, secondo il legislatore, a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa. Mediante tale attestazione si certifica la classe energetica di un edificio. Chi non produce l’APE, allegandola al contratto di locazione o vendita di un immobile, va in contro a delle precise sanzioni: per questo è importante farsi aiutare da uno studio di professionisti.
Quando presentare l’attestato APE?
Nello specifico, l’attestato APE va presentato in fase di rogito ovvero durante la vendita di una casa. L’assenza dell’APE può produrre sanzioni che vanno da 3.000 a 18.000 euro. A versare la somma dell’eventuale sanzione non è solo il venditore ma anche l’acquirente: obbligo del primo è quello di versare la somma per la produzione della certificazione.
L’APE è obbligatoria anche per l’affitto di un immobile. L’assenza dell’attestato comporta delle pene pecuniarie che vanno da 1.000 a 4.000 euro.
Quali sono le classi energetiche?
Le classi energetiche previste dalla normativa possono essere diverse a seconda delle disposizioni locali, anche se ormai tutte le regioni si sono adeguate ad un modello generale. La Lombardia, ad esempio, prevede 8 classi energetiche.
Ogni classe energetica viene assegnata anzitutto in base al fabbisogno di energia necessaria a riscaldare un metro quadrato di superficie, ed è misurato in chilowattora.
Oltre al fabbisogno dell’edificio vi sono altri fattori, utili a determinare la classe energetica di un edificio. Spesso infatti si sente parlare di corretta coibentazione di un’abitazione, isolamento sia acustico che termico, questi e altri sono gli elementi che vanno a definire la classe energetica, nel dettaglio
- La tipologia dell’impianto di riscaldamento (impianto di riscaldamento a pavimento, impianto di riscaldamento classico)
- I materiali da costruzione
- Gli isolanti adoperati
- La tipologia di pareti
- I serramenti (serramenti nuovi, realizzati con materiali di ultima generazione creano un maggior isolamento all’interno di una casa)
Fra tutte le classi energetiche, la più performante è la A+, la quale corrisponde ad un punteggio di 10. La classe A+ è seguita dalle classi A, B, C, D, E, F e G. Il punteggio più basso, pari a zero corrisponde alla classe G.
Tale punteggio è assegnato agli edifici che possiedono un fabbisogno di energia molto elevato.
Per calcolare la classe energetica di ogni edificio è possibile rivolgersi a studi professionali: geometri, architetti, ingeneri: sono professionisti del settore in grado di produrre l’APE di un edificio indispensabile per la vendita o l’affitto.