L’emergenza Coronavirus, ha colpito in modo particolare il settore auto che si trova in questo periodo ad affrontare una delle crisi più grandi di sempre.
Dallo scoppio della pandemia, sono molti i settori che si sono trovati in una crisi profonda, dal turismo, al mondo tech, con una contrazione della domanda, e un calo produttivo destinato a segnare in modo definitivo il 2020 e il 2021.
La crisi è depressiva e vede diversi fattori unirsi per colpire duramente il mondo automotive.
Da un lato, troviamo i problemi legati stop delle fabbriche, che hanno rallentato e interrotto la produzione di buona parte dei mezzi dei diversi brand.
Dall’altro un calo della domanda senza precedenti che ha portato le immatricolazioni a raggiungere numeri negativi mai visti prima.
In questo contesto entra in campo anche la rivoluzione elettrica.
Il passaggio dei motori, al mondo delle elettriche, è stato interrotto dalla crisi in corso, rendendo molti degli investimenti nulli, o comunque posticipando il momento in cui daranno una rendita alle compagnie automobilistiche.
Ma in che modo il settore punta a tornare a crescere? E quali incentivi sono previsti?
Pandemia e automotive: quali sono i piani per ripartire?
Quattro delle più importanti associazioni del mondo auto (Acea per i costruttori, Clepa per i fornitori, Cecra per gli autoriparatori ed Etrma per i produttori di pneumatici) hanno creato un piano dove si possono leggere 25 raccomandazioni studiate per garantire la ripresa della filiera auto.
Il piano tocca tutti gli attori del settore, dalla produzione alla vendita, passando per i servizi.
Tra le priorità che si notano subito, c’è la richiesta di incentivi, considerati fondamentali per far ripartire uno dei settori più colpiti dalla crisi.
Saranno proprio gli incentivi uno degli elementi chiave per rilanciare il settore, spingendo dal lato gli utenti a fare nuovi acquisti con detrazioni e vantaggi, dall’altro supportando le compagnie che si trovano a vivere un momento complesso come quello attuale.
La crisi del mondo auto, non si limita al coronavirus; si tratta infatti di una tendenza già in corso, prima della pandemia, elemento che rende ancora più difficile vedere, nei prossimi mesi una ripartenza reale.
Ma il mondo auto potrà davvero tornare lo stesso?
Il mondo auto sta cambiando, un cambiamento iniziato molto prima del Coronavirus e dei problemi legati alla pandemia.
Negli ultimi mesi, sono stati in tanti ad acquistare ricambi da siti web come Ricambialo.com, o a cercare auto usate dai rivenditori online.
Proprio in questo contesto, la figura del concessionario, e il modo di lavorare che, fino ad oggi, è andato per la maggiore, potrebbe non funzionare più.
Il web ha preso il sopravvento, basti pensare alle consulenze online che hanno permesso di continuare a vendere auto ad alcuni saloni.
Mentre la tecnologia auto vive un cambiamento senza precedenti, anche il settore e il mondo in cui lo viviamo potrebbe diventare completamente differente.
Gli incentivi saranno quindi importanti, ma sarà altrettanto importante tenere conto del modo in cui i consumatori sono cambiati.
La pandemia, potrebbe avere solo accelerato una tendenza precedente verso l’informatizzazione e il trasferimento sul web di diverse attività.
Nello stesso modo in cui si acquistano ricambi online, per poi farli installare dal meccanico di fiducia, bypassando la concessionaria e i pezzi brandizzati.
Tra auto a noleggio, e nuovi modi di acquistare e vivere i mezzi di trasporto, l’automotive, dovrà affrontare più di una sfida.
Oggi il mondo auto potrebbe ripartire in modo diverso, tenendo conto di una situazione completamente differente, e di tutto ciò che ne consegue.
Finita la crisi, l’automotive, potrebbe scoprire di avere un volto diverso.