Purtroppo, un incidente stradale lascia sempre dietro di sé degli strascichi o conseguenze negative soprattutto se le persone coinvolte riportano lesioni di grave entità oppure perdono la vita.
Non c’è dolore più grande nel perdere qualcuno molto caro, però la vita ci impone di andare avanti, nonostante tutto.
Sebbene alcune di queste conseguenze non potranno mai essere superate con l’ausilio giuridico, in molti ignorano che è possibile richiedere ed ottenere tramite apposita documentazione in materia di risarcimento danni incidente per i parenti, il giusto rimborso.
Le leggi in materia parlano chiaro, così come testimonia la Corte di Cassazione, la quale ha emanato un’ordinanza ribadendo un importante principio di diritto.
In particolar modo, è stato stabilito che, in caso di lesioni gravi o morte dell’automobilista, anche i parenti della persona danneggiata, dovranno essere risarciti.
Da ciò ne consegue che è assolutamente legittimo per i parenti richiedere un risarcimento economico in virtù delle sofferenze provate a seguito delle gravi ferite riportate o della morte della persona cara.
Ma per far sì che la richiesta venga accolta, i parenti della vittima devono dimostrare con documentazione reale, il danno subito e a quel punto potranno chiedere il risarcimento danni di natura patrimoniale o non patrimoniale.
Tipologie dei danni risarcibili
A causa di un fatto illecito altrui che ha avuto come conseguenza la perdita di una persona cara, l’ordinamento italiano ha stabilito un risarcimento del danno economico.
Infatti, ipotizzando la morte di un genitore a causa di un sinistro stradale, i figli della vittima non potendo più usufruire del mantenimento subiranno un danno patrimoniale, per cui alla luce di quanto detto ecco che diventa più che lecito richiedere i danni, come sottolinea anche questo importante articolo sui sinistri stradali.
L’ordinamento ha decretato la possibilità di richiedere il risarcimento al diretto interessato dell’illecito o addirittura ai figli del responsabile dell’incidente stradale.
Ma oltre ai danni patrimoniali si può far appello altresì ai danni non patrimoniali, ovvero quelli che non rientrano nella sfera dei beni economici ma che hanno comunque sia, destato nei parenti della vittima, turbamenti e dolore.
Infatti, non è raro che a causa di un dolore così forte, un congiunto possa subire lesioni di natura psico-fisica che ha come conseguenza una ripercussione sulle abitudini di vita quotidiana.
Oltre a ciò, la legge ha stabilito che anche la figura del convivente può essere inserita tra i congiunti, purché dimostri l’esistenza di una relazione stabile e consolidata.
Pertanto, se il compagno della vittima ha sofferto per la tragica perdita, anche lui/lei in qualità di convivente potrà chiedere i danni.
È bene sottolineare che l’entità dei danni risarcibili varia a seconda dell’intensità del rapporto affettivo nonché dell’effettiva sofferenza psichica provocata dall’evento morte.
Questo aspetto dunque, riguarda non solo il coniuge ma anche gli altri familiari.
Per rendere chiaro quanto detto, i fratelli o le sorelle della vittima ad esempio, hanno sicuramente diritto al risarcimento del danno ma questo verrà stabilito prendendo in considerazione diversi parametri.
Ecco nello specifico:
- età del fratello: nella maggioranza dei casi, i tribunali stabiliscono una somma di denaro al fratello in maniera proporzionale all’età, per cui una cospicua somma di denaro verrà riconosciuta al fratello più giovane;
- danno emergente: tutti i costi che sono stati sostenuti dai fratelli o sorelle della vittima per quel che riguarda le spese mediche, per il funerale ecc, verranno risarciti;
- morte del gemello: secondo studi scientifici la morte di un gemello incide in maniera molto significativa sul superstite, sia per quel che riguarda l’aspetto emotivo che psicologico, perché si presume che il legame sia molto solido e stabile, per cui il risarcimento danni conferito, sarà consistente.
Per chi vuole maggiori delucidazioni in merito, è possibile approfondire sul sito Ansa ed inoltre è sempre consigliabile rivolgersi a degli enti appositi che hanno come unico scopo quello di garantire la tutela di tutti i cittadini.