Perché acquistare da una boutique online è la decisione migliore che si possa prendere

Nel mondo frenetico di oggi, è importante assicurarsi di prendere le decisioni giuste quando si tratta di abbigliamento e accessori. Quando si acquistano i vestiti in un negozio locale, si deve guidare fino a lì ogni volta che si vuole aggiungere qualcosa di nuovo al proprio guardaroba. Inoltre, bisogna pagare la benzina ogni volta che si va e si torna. Quando si acquistano abiti da una boutique online, invece, le cose diventano molto più semplici sia per il conto in banca che per gli impegni. Ecco perché acquistare da una boutique online è sempre la decisione migliore.

È più conveniente

Acquistare vestiti online è molto più conveniente. Se si desidera acquistare un determinato paio di pantaloni, basta andare online e selezionare la taglia desiderata. Non appena effettuate l’ordine, il pacco vi verrà consegnato quasi immediatamente. Non è necessario recarsi in un negozio fisico, cercare l’articolo desiderato e seguire l’intera procedura di pagamento. Se volete provare qualcosa prima di acquistarlo, potete semplicemente recarvi in un negozio fisico e provarlo. Ma cosa succede se non riuscite a trovare l’articolo che state cercando nella vostra taglia? E se è esaurito? Non potete provarlo e vedere se vi sta bene o meno. L’acquisto di abbigliamento online è la soluzione migliore per questi problemi.

Avete accesso a una più ampia varietà di prodotti

Un altro importante vantaggio dell’acquisto di abbigliamento online è che si ha accesso a una più ampia varietà di prodotti. La selezione è molto più ampia in un negozio online che in un negozio fisico. In una boutique online si può trovare facilmente qualsiasi tipo di abbigliamento. Un negozio fisico può offrire alcuni di questi articoli, ma la selezione sarà molto limitata. Il negozio online vi offrirà una vasta gamma di abiti e accessori di ogni tipo, forma, dimensione e design. Troverete sicuramente qualcosa che vi piace. Troverete anche altri articoli che non sono disponibili nel vostro negozio locale. Quando acquistate vestiti online, avrete più articoli tra cui scegliere. Potrete trovare qualcosa che si adatta meglio al vostro stile personale.

Le boutique maggiormente apprezzate on line sono molte, citiamo tra gli altri:

Acquistare online è molto più facile per voi

Quando acquistate i vestiti online, non dovete fare la fatica di cercare i capi della vostra taglia. Non dovrete preoccuparvi di trovare il paio di jeans o le scarpe perfette. Non dovrete sfogliare all’infinito gli articoli, cercando di trovare quello che cercate. Gli articoli sono tutti mostrati sul sito web in modo organizzato. Ci sono categorie per camicie, pantaloni, camicette, scarpe e altri accessori. Tutti questi articoli sono disposti in modo ordinato sul sito. Sarete in grado di trovare ciò che state cercando in pochissimo tempo. Acquistare vestiti online è molto più facile. Quando si acquistano capi d’abbigliamento in un negozio locale, si devono affrontare tutte le fasi di ricerca dei capi, di prova e di pagamento. Acquistare vestiti online è molto più facile. Basta collegarsi al sito web, scegliere i capi desiderati e pagarli.

Lo shopping online ha benefici anche per l’ambiente

Uno dei principali svantaggi dell’acquisto di vestiti in un negozio locale è che si consuma più energia. Tutti i vestiti che acquistate vengono prodotti e trasportati fino al vostro negozio locale. Successivamente, gli articoli devono essere trasportati in altri negozi e poi a casa vostra. I vestiti vengono trasportati su navi da carico e altri veicoli che inquinano l’aria. Gli abiti acquistati online, invece, vengono prodotti vicino a una società di logistica. E poi vengono trasportati a casa vostra con l’aiuto di una società di logistica. I vestiti non devono percorrere lunghe distanze per arrivare a casa vostra. L’acquisto di abbigliamento online presenta molti vantaggi. Tra i tanti, è molto più conveniente e richiede meno energia.

Conclusione

I vestiti sono una parte essenziale della vita di tutti. Al giorno d’oggi, quasi tutti acquistano i propri vestiti da una boutique online. Le persone preferiscono acquistare da una boutique online perché è più conveniente e facile. Acquistare in una boutique online ha molti vantaggi. Innanzitutto, si ha accesso a una più ampia varietà di prodotti. In secondo luogo, acquistare da una boutique online è molto più facile. Non dovete affrontare l’inutile fatica di cercare articoli della vostra taglia. E infine, ma non meno importante, acquistare da una boutique online ha un vantaggio per l’ambiente. Gli abiti non devono percorrere lunghe distanze per arrivare a casa vostra.

Findomestic: si può avere la carta aura senza la busta paga?

Per ottenere la carta Aura di Findomestic, l’istituto di credito italiano richiede determinati requisiti. Si tratta di una carta di credito revolving, ovvero l’ente provvederà ad anticipare le somme di denaro per le spese ricorrenti, a patto che quest’ultime vengano restituite secondo le modalità prescelte.

Il vantaggio più imponente della carta Aura Findomestic, è di poter scegliere due metodi di rimborso del credito già usufruito nei confronti della società finanziaria:

  1. Rimborso a rate: si definisce un periodo ben preciso (3, 6, 9, 12 mesi) nella quale si dovrà provvedere a restituire la cifra utilizzata precedentemente.
  2. Ogni fine del mese: come qualsiasi carta di credito, anche quella Aura prevede nell’eventualità, di poter saldare il debito ogni fine di ogni mese.

Una particolare attenzione a questa carta di credito revolving dev’essere in merito ai tassi di interesse. Concedendo l’opportunità di avere un fido in denaro spendibile per le proprie esigenze, il guadagno di Findomestic (così come nelle altre istituzioni finanziarie che adottano questo metodo), si basa sull’alta tassazione.

All’interno della pagina ufficiale della società creditizia italiana, si leggono i requisiti imprescindibili affinché la carta di credito revolving Aura possa essere consegnata con successo al richiedente. Quest’ultimi si suddividono in tre obblighi:

  1. Avere la maggiore età (minimo 18 anni).
  2. Reddito dimostrabile.
  3. Titolarità di un conto corrente.

Un reddito è definibile dimostrabile, non solo mediante la busta paga, ma anche attraverso documenti che attestino il percepimento di un’entrata monetaria. Ad esempio la dichiarazione dei redditi per un lavoratore autonomo, l’affitto mensile di un immobile di proprietà e così via.

Quindi, si può avere la carta Aura Findomestic pur non disponendo di una busta paga, purché si dimostri di percepire un reddito. Questo rimane un requisito necessario per acquisire fiducia dall’ente creditizio.

Finanziamenti a Fondo Perduto: Cosa sono e come richiederli

I finanziamenti a fondo perduto, come dice il nome stesso, sono finanziamenti e quindi concessioni di credito a fondo perduto, cioè non prevedono la restituzione del credito ricevuto.

Finanziamenti a Fondo Perduto: ecco come funzionano

In termini più tecnici i finanziamenti a Fondo Perduto sono dei contributi che enti pubblici o società finanziarie pubbliche predispongono in favore di attività imprenditoriali ed hanno come obiettivo l’aiuto al riequilibrio delle situazioni finanziarie senza il peso della restituzione delle somme ricevute e senza che queste stesse somme diventino base di calcolo per eventuali interessi.

Per tutti questi motivi è ovvio che l’ente erogante non può che essere un ente pubblico europeo, statale, regionale o locale (comune).

Sono previsti specifici bandi periodici o rotativi per accedere a questo tipo di contributo mediante la compilazione di una domanda a cui occorrerà allegare un business plan e una serie di informazioni riguardanti l’attività imprenditoriale.

Chi sono i beneficiari dei finanziamenti a fondo perduto?

A beneficiare di questo tipo di finanziamenti sono:

  • le nuove società (start up)
  • imprese costituite da giovani
  • imprenditoria femminile
  • imprese dislocate in particolari zone territoriali più svantaggiate

Finanziamenti a fondo perduto: si possono cumulare con altre agevolazioni?

Questo tipo di finanziamenti sono assolutamente cumulabili con altri tipi di agevolazioni in quanto, come sopra specificato, servono come avviamento e aiuto ad ingranare le imprese ma sicuramente non riescono a coprire tutti quelli che sono i costi di gestione di una azienda.

Anche una impresa che ha beneficiato dei finanziamenti a fondo perduto potrà, tranquillamente, ottenere altri fondi agevolati per essere da supporto alle altre fasi di sviluppo dell’impresa.

Finanziamenti statali a Fondo Perduto

Come avviene l’erogazione di questi fondi dallo stato? Chi le gestisce?

Queste sono senza dubbio le domande basilari per capire come muoversi in caso di richiesta di finanziamenti statali e hanno un unica risposta risolutrice: InvItalia, agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che gestisce il tutto (come il prestito d’onore)

I principali finanziamenti a fondo perduto statali, attualmente, sono:

  • Autoimprenditorialità: servono a promuovere la creazione di nuove società o ampliamento di società già esistenti. L’iniziativa si rivolge ai giovani tra i 18 e i 35 anni. Le agevolazioni sono erogate o sotto forma di finanziamento a fondo perduto oppure come mutui agevolati.
  • Autoimpiego: supportano l’avvio di piccole imprese da parte di soggetti disoccupati o persone in cerca di prima occupazione per realizzare attività di lavoro autonomo, microimpresa o franchising.
  • Smart e Start: destinatari di questa misura sono progetti imprenditoriali fortemente innovativi promossi da imprese ubicate nel mezzogiorno. Nel particolare, la Smart prevede erogazione di contributi per coprire costi dei primi anni di attività mentre la Start prevede l’erogazione di contributi a sostegno delle spese iniziali di investimento per le nuove imprese che intendono operare nell’economia digitale.

Per tutte le altre informazioni si potrà visitare il sito di InvItalia e dare risposta ad ogni dubbio e/o domanda in merito ai finanziamenti. Se invece vuoi optare per un prestito, ti consigliamo di visitare il portale italiano sui prestiti prestitopersonale.org

Finanziamenti a Fondo Perduto CEE

Il mondo dei finanziamenti CEE è estremamente vario e ingloba al suo interno tante categorie. Tra le più importanti ritroviamo i FESR (Fondi Europei Strutturali  di Sviluppo Regionale) che sono fondi che finanziano la realizzazione di infrastrutture e di investimenti utili per incrementare l’occupazione nelle imprese.

Altro importante ramo è quello dei Fondi Sociali Europei destinati principalmente alla formazione e all’istruzione.

I finanziamenti erogati su fondi europei avvengono all’interno del regime c.d. ” de minimis”, una sorta di semplificazione prevista per agevolare e autorizzare i finanziamenti alle pmi.

Le agevolazioni concedibili, infatti, sono cumulabili a patto che non si superino i limiti del “de minimis” stabiliti dalla normativa europea.

In conclusione, per essere sempre aggiornati in merito ai finanziamenti a fondo perduto, è bene consultare periodicamente siti internet come il sito dell’Unione Europea e quelli delle varie Camere di Commercio territorialmente competenti.

Hai bisogno di finanziamenti a fondo perduto? Parlaci della tua attività

Marco Zoppi: Trust Dopo di Noi gestito da Global Capital Trust

Fondatore ed amministratore delegato di Global Capital Trust, azienda finanziaria svizzera attiva da 15 anni nel settore del Trust, Marco Zoppi è l’imprenditore italiano detentore del Premio FeeOnly 2012 e 2013 come miglior advisor fiscale del mondo.

Nasce a Milano nel Luglio del 1962 e si laurea in Scienze Politiche 23 anni più tardi, entrando giovanissimo a far parte dell’organigramma della Zoppi e C. SPA SIM. Matura una robusta esperienza internazionale, collaborando con banche, studi legali e atenei tra i più prestigiosi di tutto il mondo.

Fonda Global Capital Trust in Svizzera, nella città cantonale di Zug, all’inizio degli anni 2000, intuendo i margini di crescita che l’istituto del Trust avrebbe garantito al settore finanziario e diventandone promotore attraverso una continua opera di sensibilizzazione che ha avuto il suo apice più recente nel portentoso Road Show organizzato in Cina negli ultimi tre anni.

Marco Zoppi Trust Dopo di Noi: il ruolo di GCT

La trust company fondata e diretta da Marco Zoppi può vantarsi di essere stata una delle società che più tempestivamente si è attrezzata per seguire da vicino tutte le fasi che hanno scandito l’iter attuativo della Legge Dopo di Noi.

La struttura di respiro internazionale sulla quale Global Capital Trust si sviluppa, unita alla grande esperienza maturata da Marco Zoppi e da tutto il suo entourage in ambito finanziario, gioca infatti un ruolo fondamentale per permettere all’azienda di operare nelle migliori condizioni possibili per la gestione di tutte le procedure implicate dal Trust connesso alle nuove disposizioni di legge varate dal Governo Italiano.

Il Trust ‘’Dopo di Noi’’, dunque, nasce per assecondare l’esigenza, creata dall’introduzione delle normative volte alla salvaguardia del patrimonio di disabili gravi,  di gestire in maniera efficace le proprietà del beneficiario garantendo a quest’ultimo le migliori condizioni di vita possibili.

In questo senso, dunque, il Trust completa un quadro di legge che sancisce il diritto da parte dei soggetti interessati a beneficiare di agevolazioni fiscali per il conferimento di beni e della detrazione delle spese necessarie all’apertura e alla gestione del Trust.

Lo Stato, che attraverso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha stanziato un fondo di 50 Milioni di Euro, dunque, va incontro alle esigenze dei disabili sprovvisti di supporto economico e familiare, favorendone il benessere e l’inclusione sociale e operando in funzione della loro autonomia e della loro indipendenza.

Il Trust Dopo di Noi si fonda su un conferimento che prevede, sia nel caso di beni mobiliari che immobiliari, che la gestione del patrimonio sia affidata ad un trustee, fiduciario preposto ad occuparsi in maniera accorta e professionale del bene, amministrandolo nella maniera migliore e ponendolo al riparo da rischi di rivalsa da parte di creditori del disponente.

Istituto in grado di garantire la massima efficacia nella gestione delle procedure successorie, il Trust è uno strumento di primaria importanza e di straordinaria efficienza grazie anche ai vantaggi fiscali implicati dal suo utilizzo: questo negozio, infatti, annulla le imposte di successione e di donazione ed il bollo per il trasferimento di beni mortis causa, e garantisce la deduzione del 20% del reddito fino alla soglia dei 100.000 Euro annui.

Cessione del quinto Inpdap per pensionati e dipendenti: offerte di prestito online 2017

I prestiti Inpdap sono dei finanziamenti riservati al personale di enti pubblici e di aziende statali; alcuni di questi finanziamenti si possono anche riscattare attraverso la modalità della cessione del quinto, con la quale in maniera automatica viene prelevato un quinto dello stipendio o della pensione ogni mese, in maniera tale che non vengano apportati cambiamenti sull’ammontare della rata e che il cliente non abbia mensilmente la necessità di recarsi a pagare la tassa. Scopriamo quali sono i migliori prestiti con cessione del quinto che è possibile richiedere questo mese direttamente online.

Simulazioni di prestito Inpdap con cessione del quinto

Per quanto concerne i finanziamenti che è possibile restituire mediante la cessione del quinto, bisogna considerare in primo luogo la tempistica: ad esempio un prestito non può superare la durata del rimborso di 120 mesi e inoltre nel caso in cui questo venga elargito e intestato ad un pensionato con un’età superiore a 75 anni, l’estinzione potrà essere ridotta fino a 60 mensilità in tutto.

Con la cessione del quinto il pensionato o il lavoratore Inpdap può anche usufruire di uno speciale vantaggio: il tasso infatti che gli verrà assegnato rimarrà fisso fino alla fine dell’investimento. Il modulo di rilascio di un finanziamento si può presentare direttamente per via telematica e una volta ricevuta la notifica di richiesta da parte dell’Inpdap passeranno fino ad un massimo di 13 giorni prima di poter ricevere la somma di denaro sul proprio conto corrente. Assieme alla richiesta è necessario allegare anche la fotocopia del documento d’identità, il codice fiscale e la fotocopia dell’ultima busta paga.

Esempi di prestiti online Inpdap per dipendenti pubblici con cessione del quinto

Ipotizziamo adesso alcuni prestiti che un dipendente pubblico può richiedere e rimborsare attraverso la cessione del quinto (simulazione ricavata dal sito prestitionline24 nella sezione relativa ai prestiti Inpdap): la cifra di otto mila euro potrà essere restituita all’ente in 60 mesi con una rata mensile di meno di 200 euro al mese, oppure il finanziamento potrà essere esteso fino ad arrivare ad una rata mensile di 103 euro.

Sul sito ufficiale Inpdap si può effettuare una simulazione del proprio finanziamento in pochi click e riuscire così a calcolare l’ammontare della rata anche aggiungendo i rispettivi interessi. Attualmente comunque, per quanto riguarda i prestiti personali online rimborsabili attraverso la cessione del quinto per tutta la durata di questo mese gli interessi saranno i seguenti: il Tan a partire dal 4,25% e il Taeg a partire dall 8,90%, variabili in base alle caratteristiche del lavoratore.  Un pensionato potrà ad esempio richiedere un prestito di trenta mila euro da rimborsare come segue: in 60 rate da 650 euro al mese, oppure in 84 rate da circa 500 euro al mese, oppure ancora in 120 mesi il finanziamento si potrà estinguere in rate mensili da 378 euro.

In aggiunta alla rata mensile al momento della richiesta di erogazione del prestito è anche necessario pagare una somma variabile in base all’età dell’intestatario del prestito che riguarda il fondo rischi; somma di denaro che verrà totalmente restituita al cliente in caso che questo riesca ad estinguere il debito prima dello scadere dell’ultimo mese. Se il pensionato ha intenzione di richiedere un prestito di otto mila euro come nella precedente simulazione, l’interesse che gli verrà applicato sarà del 9,09%; mentre invece per una cifra superiore diminuisce all’8,71%. Il tasso di interesse annuo può arrivare a sfiorare il 13.00% se il pensionato ha un’età che si avvicina agli 80 anni. Ad esempio un prestito di venti mila euro sarà rimborsabile con 48 rate da circa 400 euro al mese e con un tasso di interesse annuo in media del 9% fino al termine dell’estinzione dell’intero finanziamento.

Inpdap: requisiti per richiedere i prestiti personali agevolati

I prestiti personali Inps e Inpdap possono essere richiesti da lavoratori dipendenti o pubblici e pensionati ottenendo condizioni migliori di quelli di mercato.

Se sei un dipendente pubblico o statale o un agente delle forze dell’ordine, puoi richiedere il tuo finanziamento direttamente all‘Inps godendo di un trattamento particolarmente agevolato.

Dopo la chiusura dell’INPDAP, è l’Inps Gestione Dipendenti Pubblici  a concedere questo tipo di prestiti ai dipendenti delle Poste, agli  statali e ai pubblici erogando piccoli prestiti o finanziamenti più importanti con tassi d’interesse molto vantaggiosi.

Prestiti Personali Inpdap 2017: tipologie di finanziamento

I prestiti personali Inpdap si dividono in due categorie. La prima prevede un piano di rientro tra una e otto rate mensili, la seconda ha una durata fissa compresa tra i 5 e i 10 anni, con rate che non possono superare il quinto dello stipendio netto percepito dal lavoratore.

L’iter burocratico per richiedere un prestito varia a seconda della tipologia del finanziamento che può essere «piccolo», «pluriennale» o tramite cessione del quinto per i pensionati.

Per ognuno di essi, l’Inps ha predisposto uno specifico modulo di richiesta che va compilato e inviato telematicamente o via posta.

Per tutti i prestiti Inps, il tasso di interesse è fisso e pari al 4,25% per i piccoli prestiti,  del

3,5% per quelli pluriennali diretti.

A questa cifra vanno addizionate, poi, le spese amministrative dello 0,5% della somma richiesta e le spese per il fondo rischi, che variano a seconda della durata del finanziamento e dell’età del richiedente.

Finanziamenti inpdap 2017: l’adesione al Fondo di credito

Tra i requisiti fondamentali per richiedere un prestito Inpdap, vi è quello di dover aderire al Fondo di credito iscrivendosi o versando volontariamente una somma a propria discrezione.

Ogni profilo destinatario del finanziamento dovrà seguire una determinata e personale procedura. Ricordiamo che i dipendenti pubblici in servizio e iscritti all’Inps sono iscritti per legge anche al Fondo di credito.

L’adesione al Fondo di credito fornisce al richiedente particolari benefici, tra cui la concessione di piccoli prestiti da rimborsare in 48 mesi, l’erogazione di prestiti pluriennali con cessione del quinto garantiti direttamente dall´Inps, l’opportunità di ottenere mutui ipotecari edilizi per la prima casa a fino a 30 anni e  prestazioni interamente dedicate ai giovani come borse di studio, master e dottorati di ricerca.

Prestiti Inpdap 2017:  un’opportunità anche per i Pensionati

Anche i pensionati delle amministrazioni pubbliche e statali possono ottenere piccoli prestiti o prestiti pluriennali garantiti dall’Inps tramite la cessione del quinto della pensione.

L’ente di previdenza sociale attraverso alcune convenzioni stipulate con banche ed istituti di credito, concede finanziamenti per pensionati fino a 90 anni la cui durata massima è pari a 120 rate con un importo basato sul netto percepito dal richiedente.

Il pensionato, prima di poter ricevere il finanziamento deve, però, ottenere dalla società finanziaria la comunicazione di cedibilità della pensione, ovvero un documento che definisce la quota massima che ogni mese può essere trattenuta dalla pensione.

Prestiti personali Poste Italiane: Sono convenienti?

 

Nel mercato dei prestiti personali si possono oggi trovare veramente una miriade di competitor, tra cui anche poste italiane, che offre prestiti personali a tassi vantaggiosi per realizzare vari progetti. Poste Italiane potrebbe rappresentare la soluzione ideale per chi vuole del credito ma non può offrire tutta la miriade di garanzie che richiedono ora le banche.

Per avere un prestito personale con poste italiane occorre necessariamente avere:

  • un conto BancoPosta
  • una carta Postepay evolution

In pratica le poste concedono credito solo ai propri clienti, anche perché in questa maniera si rendono facilmente conto del volume di denaro che transita sui conti dei propri correntisti o affiliati. Occorre tener presente che chi non ha un conto poste può richiedere facilmente una carta conto, ovvero la Postepay evolution.

Sono tre le principali tipologie di prestiti personali che Poste Italiane offre ai propri clienti:

  • il Prestito Bancoposta
  • il Prontissimo
  • Quinto BancoPosta

La prima tipologia di prestito, il prestito BancoPosta permette di ricevere credito fino a 30000 euro che devono essere restituiti tra un minimo di 12 e un massimo di 84 mesi. Non presenta spese accessorie e di istruttoria e il Tan e il Taeg sono in funzione dell’importo finanziato.

Il Prontissimo Bancoposta concede meno credito del precedente, il suo tetto massimo è infatti fissato a 20000 euro, mentre la durata è la stessa. Non ha spese istruttorie e accessorie ma presenta un tasso più elevato del precedente.

La terza tipologia di prestito è riservata ai dipendenti pubblici, che possono offrire garanzie a poste italiane. Queste infatti chiederanno come unica garanzia la busta paga del dipendente dalla quale preleveranno mensilmente un quinto dello stipendio netto. La durata del finanziamento può arrivare a 120 rate.

Per chi non ha conto con Poste Italiane ma solo la Postepay è possibile richiedere una particolare tipologia di prestito personale che si chiama SpecialCash che concede un credito diretto culla carta di massimo 1.500. Si tratta di un prestito oneroso con costi fissi di gestione e con interessi più alti dei prestiti riservati ai correntisti.

Anche se questi potrebbero non essere migliori di quelli presenti sul mercato, è il caso di specificare che tali prestiti sono tra i migliori per i lavoratori autonomi, che notoriamente hanno difficoltà a ricevere credito a causa del fatto che non hanno uno stipendio fisso. Basta avere un conto BancoPosta per almeno 6 mesi per poter invece ricevere denaro nelle prime due modalità elencate.

Vantaggi e svantaggi della cessione del quinto

La cessione del quinto riveste una grande importanza nel panorama dei prestiti personali, poiché risulta essere molto semplice da ottenere se si è in possesso dei requisiti e perché offre molte garanzie. Nei prestiti con cessione del quinto, l’ammontare massimo della rata di rimborso del prestito  non deve superare il valore di un quinto dello stipendio mensile netto continuativo. Per il rimborso del prestito la rata viene trattenuta direttamente in busta paga, riducendo così i rischi di insolvenza e permettendo alle società che erogano il prestito di operare in condizioni privilegiate. Questo consente l’applicazione di tassi più convenienti rispetto a quelli del prestito classico. Qui di seguito cercheremo di offrirti una panoramica di questa tipologia di finanziamenti. Come approfondimento puoi consultare questa guida: www.cessionedelquintok.com .

Perché scegliere la cessione del quinto

Oltre alla possibilità di ottenere il prestito a tassi particolarmente vantaggiosi, i prestiti con cessione del quinto presentano diversi punti di forza che, se in possesso delle caratteristiche richieste, li rendono molto competitivi sul mercato dei prestiti. Trattandosi di prestiti non finalizzati, l’importo erogato può essere destinato a qualsiasi scopo senza dover fornire motivazioni in merito. L’accesso al prestito inoltre non presenta limitazioni particolari: possono farne richiesta tutte le categorie di lavoratori dipendenti, statali o del comparto para-statale, dipendenti del settore privato e, secondo quanto previsto dalla Legge 80/2005, i pensionati.

Anche in presenza di debiti in corso o di cattivi pagatori iscritti nelle banche dati protesti e insoluti, è possibile accedere al finanziamento. Nel caso in cui, dopo aver fatto ricorso al prestito, il richiedente si trovasse a disporre di una liquidità sufficiente per coprire l’importo richiesto, la legge stabilisce che può essere richiesta l’estinzione anticipata della cessione del quinto, saldando così completamente il debito prima della scadenza del contratto. In linea di massima, il cliente sarà tenuto a rimborsare esclusivamente il capitale residuo senza versare gli interessi non maturati, ma è consigliabile verificare sempre cosa prevede il contratto in materia di spese accessorie per evitare che l’opportunità di saldare il debito in un’unica soluzione implichi costi eccessivi. La cessione del quinto dello stipendio può inoltre essere inserita in un piano di rimborso a lungo termine, fino a un massimo consentito di 120 mensilità.

Svantaggi e rischi

Se da una parte il prelievo diretto in busta paga solleva da alcune delle incombenze tipiche delle modalità di rimborso dei prestiti classici, dall’altra può rivelarsi rischioso dare il proprio consenso ad una simile operazione se non si sono valutate scrupolosamente le condizioni previste nel contratto di finanziamento che si sottoscrive con la società di erogazione. Questo principio è valido in generale quando si parla di prestiti, ma ha un peso particolarmente rilevante in caso di cessioni del quinto. Oltre alle operazioni di calcolo rata per la cessione del quinto, vanno prese in considerazione le spese accessorie che possono nascondere insidie che fanno lievitare il costo del finanziamento.

La concessione di finanziamenti con cessione del quinto è inoltre subordinata alla stipula di una doppia assicurazione per i rischi legati al posto di lavoro e per il rischio di decesso. Tale assicurazione, obbligatoria secondo quanto sancito dal DPR 180/50, garantisce ulteriormente le società che erogano il prestito, ma rappresenta un contratto parallelo con termini e condizioni proprie, che merita la stessa attenzione di quello sottoscritto per il finanziamento. Le finanziarie inoltre impongono spesso la stipula di una polizza presso compagnie di loro gradimento.

In caso di sinistro l’assicurazione si sostituisce al debitore nel rimborso del prestito, ma solo nel caso in cui non dovessero essere sufficienti i soldi del TFR e non fosse ancora maturato il diritto alla pensione.

La società erogatrice del prestito ha quindi il diritto di farsi consegnare dal datore di lavoro il TFR, prima che intervenga l’assicurazione. Nonostante questa clausola ‘capestro’ sia da considerarsi una costante nei contratti di cessione del quinto per i dipendenti, il costo dell’assicurazione non concorre alla determinazione del tasso e secondo molti vengono così aggirate le norme antiusura.