Come preparare il terreno per l’orto

Agricoltori e giardinieri sanno bene quanto sia importante preparare il terreno quando si sta approntando un orto. Infatti, il terreno deve essere pronto ad accogliere le colture che stiamo per piantare e senza aver prima preparato il terreno potremmo condizionare il risultato finale.

Lavorare bene il terreno e concimarlo permette di ottenere un fondo soffice e fertile che sarà il contesto ideale per far penetrare le radici delle colture, senza trattenere umidità o creare ristagni.

Questo lavoro preliminare permette quindi di evitare molti dei problemi che potrebbero insorgere, oltre a favorire lo sviluppo delle piante.

Ecco le fasi da seguire per preparare il terreno all’orto:

  • pulire il suolo,
  • vangare,
  • concimare di fondo,
  • fresatura o zappatura,
  • preparare il letto di semina.

Per le varie fasi è possibile procedere in modo manuale, ma è anche possibile meccanizzare il processo. Puoi andare da ingagro.com per valutare articoli da giardinaggio e agricoltura professionali.

Quando iniziare a preparare l’orto

È sempre un buon momento per iniziare. Infatti, quando si vuole preparare l’orto, è possibile farlo praticamente in ogni periodo dell’anno. Questo perché ci sono sempre dei lavori da fare e anche delle piante che si possono seminare o trapiantare.

Se si desidera coltivare gli ortaggi, il momento migliore per iniziare sarà la primavera.

In particolare, il ciclo più indicato per molte delle verdure coltivabili nell’orto, è il seguente:

  • seminare in marzo;
  • trapiantare piantine già formate in aprile e maggio;
  • sfruttare il caldo estivo per far maturare frutta e verdura di stagione.

Per arrivare pronti per la semina a marzo, però, sarà necessario iniziare prima a lavorare il terreno. Ad esempio, il periodo migliore per concimare di fondo il terreno è quello autunnale. Questo permetterà al terreno di prepararsi nel migliore dei modi e di attivarsi per le colture primaverili.

Infatti, i microrganismi nel terreno processano il concime, rendendolo disponibile alle piante, mentre le eventuali piogge autunnali e gelate invernali avranno il ruolo di migliorare la struttura del suolo.

Tutte queste azioni porteranno il terreno ad avere un soffice substrato fertile, pronto per le piante da orto.

Come meccanizzare la preparazione dell’orto

Per chi deve preparare grossi appezzamenti di terreno, o semplicemente, se si desidera risparmiare tempo e fatica, si può fare ricorso ad attrezzi agricoli motorizzati.

È possibile, infatti, grazie a strumenti motorizzati, sostituire molti dei lavori manuali più gravosi, come la zappatura, senza dover sostenere costi troppo alti.

Ecco gli strumenti più utili per chi si occupa della preparazione dell’orto:

  • la vangatrice. Senza alcun dubbio, la vangatrice è uno strumento molto utile per lavorare orti e terreni destinati all’agricoltura biologica. Il suo costo può essere alto, quindi è solitamente utilizzato per appezzamenti più estesi.
  • la motozappa. Questo strumento è imprescindibile in quanto sostituisce la zappatura manuale. La motozappa si sposta solo con il girare della fresa. Declinata in diversi modelli, anche di dimensioni ridotte e maneggevoli, è ideale anche per piccoli orti.
  • il motocoltivatore è dotato di ruote e viene utilizzato per effettuare lavorazioni superficiali del terreno, come ad esempio la fresatura.
  • l’aratro rotativo è un altro attrezzo utile per la preparazione dell’orto, infatti permette di preparare il terreno, svolgendo un lavoro più preciso rispetto alla fresa.

I trucchi per coltivare delle piante di cannabis autofiorenti outdoor in vaso

Conoscere i trucchi per coltivare delle piante di cannabis auto fiorenti outdoor in vaso permette di avere successo nella raccolta finale del prodotto. Le piante maturano nel giro di 60–90 giorni. Calcolate bene quindi il momento della semina per sapere in anticipo quando avverrà il raccolto.

Come avere successo nel coltivare piante di cannabis auto fiorenti

La Cannabis autofiorente è una pianta che cresce facilmente e con facilità: si adatta a vari ambienti ed è facilmente gestibile grazie ad una dimensione finale abbastanza compatta. Visto che si possono coltivare in vaso, potete scegliere se tenerle indoor, magari in una serra, oppure all’esterno.

Ovviamente la coltivazione all’aperto consentirà alle piante di godere pienamente della luce del sole così da ottenere piante “grasse” e cime folte. Inoltre se la pianta ha il clima giusto potrete avere più raccolti stagionali.

Questa tipologia di verzura è poco esposta ai parassiti poiché ha una crescita molto rapida e si adatta anche a spazi ristretti come piccole serre, terrazze, balconi e giardini o per coltivazioni guerrilla.

La velocità di crescita di queste piante è un vantaggio per alcuni aspetti, ma in caso di errori di coltivazione porterà ad un impoverimento della pianta con conseguente minor produttività. Scegliete la marijuana adatta al vostro clima: se la vostra zona è abbastanza fredda, dovrete scegliere una tipologia di autofiorente resistente alle basse temperature e soprattutto alla muffa (nemico numero uno della cannabis).

Ecco dei semplici trucchi per coltivare pianti autofiorenti outdoor in vaso senza scontrarsi con amare delusioni

1 – Dove reperire i semi di cannabis

Molte tipologie di semi sono disponibili su internet a prezzi relativamente accessibili. Vi basterà digitare la ricerca semplice su Google: “Dove posso acquistare semi di marijuana di buona qualità” per ottenere oltre 3 milioni di risultati! Ovviamente prima di comprare valutate bene le recensioni degli esperti sulle qualità migliori di semi di Ganja da coltivare in Italia.

2 – Quando piantare la cannabis:

Per coltivare piante di tipologia fotoperiodica outdoor, suggeriamo di piantare i semi a primavera inoltrata. Nei mesi estivi le piante saranno nella loro fase vegetativa ed alla fine dell’estate, con la fioritura potrete effettuare la raccolta delle ricche fronde.

Diversamente potrete piantumare le autofiorenti in qualsiasi periodo dell’anno, visto che esse non seguono la ciclicità dell’illuminazione del sole. Ovviamente si tratta sempre di piante, e la luce (almeno una decina di ore al giorno) è indispensabile per la loro sopravvivenza. Questo significa che le giornate più luminose delle belle stagioni sono le più indicate.

3 – I germogli di Ganja

Molti coltivatori fanno germogliare i semi in un bicchiere con acqua o altri in uno scottex umido, noi vi consigliamo di piantarli direttamente in vaso per evitare un trapianto che potrebbe rallentarne la crescita.

Il vaso adatto alla coltivazione è di circa 15 litri di capacità (per contenere debitamente la pianta anche quando crescerà). La costituzione di queste piante è compatta e non hanno bisogno di troppa acqua alla volta, ma di annaffiature costanti.

4 – Terreno & parassiti

Il terriccio dovrà essere di ottima qualità ed essere addizionato di macronutrienti come: azoto, potassio e fosforo (NPK). Vi consigliamo di utilizzare prodotti a rilascio graduale al fine di dare alle piante tutto il nutrimento di cui hanno bisogno e di fornire loro quotidianamente solo un po’ d’acqua.

Per la crescita delle piante autofiorenti in vaso, potrebbe essere una buona idea inserire il tutoraggio, ovvero strutture che sostengano e guidino la pianta. I materiali adatti sono il legno o il bambù; esistono anche alcuni tipi di paletti in metallo.

Contro i parassiti, si possono sfruttare altre piante come basilico, melissa o aneto, che allontanano gli insetti nocivi. Anche alcuni funghi benefici (micorrizici) bloccano i microorganismi nel terreno dannosi per le radici. Infine, contro gli animali più grandi, come uccelli o gatti, è possibile installare reti metalliche o recinti.

5 – La raccolta della Marijuana autofiorente

Nell’arco di circa 8-10 settimane sarete lieti di effettuare la raccolta delle belle cime corpose delle vostre autofiorenti. Il momento della raccolta sarà facilmente riconoscibile perché i pistilli dei cimini che nascono bianchi diventano marroni. Se volete essere sicuri di sapere, se è il momento di raccogliere le cime della cannabis, dovete armarvi di lente di ingrandimento e controllare la colorazione dei tricomi (piccole escrescenze a forma di fungo): essi nascono trasparenti e quando la pianta è abbastanza matura per la raccolta diventano ambrati. Potete dunque raccogliere i rami della vostra amata Maria tagliandoli alla base e portarli in casa al sicuro.

6 – L’essiccazione e la concia della Cannabis

Per quanto concerne l’essiccazione deve durare almeno 1-2 settimane in ambiente ad umidità e temperatura controllata: le fronde saranno da appendere a testa in giù, in modo di far scendere la linfa alle estremità delle cime. Una volta pronte, selezionate le cime e le foglie più ricche.

Al termine della selezione chiudete le cime essiccate in vari barattoli in vetro (da marmellata o simili) riempiendoli per 2/3 del loro volume e riponeteli al buio e al fresco. Aprite i barattoli una volta ogni giorno per far cambiare aria e controllare lo sviluppo di eventuali muffe (se ci fosse della muffa la cima va buttata). Dopo 15 giorni la vostra erba della giovinezza sarà pronta.

I benefici di un giardino zen: ecco come costruirlo

Il giardino zen è un elemento tipico della cultura giapponese, adottato anche in Occidente per i suoi numerosi effetti positivi. Si tratta di uno spazio all’aperto in cui ogni componente assume un importante valore simbolico: le piante, gli alberi e i prati dei giardini tradizionali sono sostituiti dalle pietre e dalla sabbia bianca. Anche i corsi d’acqua e gli stagni sono raffigurati in questo modo, ad esempio tramite la ghiaia modellata in modo da riprodurre l’aspetto delle onde, con qualche roccia come emblema di scogli e isolotti. Questo particolare ambiente esterno è noto come karesansui, che nella lingua giapponese significa letteralmente “giardino di pietre“. Con il passare del tempo si sono affermati anche altri tipi di giardino zen: essi, talvolta, comprendono lanterne, ponticelli di legno, pittoreschi sentieri. Nella maggior parte dei casi si ricorre a un certo numero di piante ornamentali tra le rocce e ad un solido pavimento di marmo, di ciottoli o di pietra naturale, lambito dalle “onde” di ghiaia e sabbia con un risultato finale di notevole armonia.

Prendersi cura di un giardino zen reca numerosi benefici. In realtà, anche solo ammirare un simile paesaggio regala una sensazione di relax e di pace interiore. La quiete, il silenzio, i colori neutri, l’asimmetria, sono tutti fattori che favoriscono l’introspezione e la ricerca del proprio io più profondo. Alcuni potrebbero erroneamente pensare che questa tipologia di giardino sia un mero elemento decorativo, ma non è così: il karesansui nasce con un preciso significato filosofico-religioso centinaia e centinaia di anni fa, precisamente tra il ‘300 e il ‘500, durante quella fase della storia giapponese conosciuta come periodo Muromachi. Realizzare e curare un giardino zen significa adottare i principi della cultura buddhista, riflettere sulla singola disposizione di ogni roccia, di ogni granello di sabbia. Un’operazione così sistematica aiuta a ritrovare il proprio benessere interiore e a fare ordine tanto nel giardino quanto nella propria mente. La bellezza della natura e l’azione dell’uomo raggiungono un vero e proprio punto di incontro: chi si dedica al giardino zen è guidato dall’istinto, non deve concentrarsi ma, al contempo, compie un autentico atto di meditazione.

Creare un karesansui o un altro genere di giardino non è difficile. Basta procurarsi una serie di materiali del tutto ecologici e naturali, tra cui appunto le pietre, la sabbia, la ghiaia. Quest’ultima va lavorata con un rastrello, necessario per conferire alla distesa un aspetto ondulato che ricorda quello dell’acqua. Si può decidere di impreziosire l’ambiente con lanterne di pietra, steccati di legno o ponti, ma è importante fare attenzione a non inserire troppi componenti: il giardino zen si distingue per il suo carattere essenziale, per l’assenza di tutto ciò che è superfluo. Chi lo osserva e lo cura deve respirare a pieni polmoni, godere di uno spazio libero e minimalista. Per quanto riguarda il pavimento, è fondamentale selezionarne uno indicato per gli ambienti esterni, come quelli prodotti da Fratus. La scelta, comunque, è molto vasta e puramente soggettiva, a seconda di ciò che l’interiorità di ognuno suggerisce: alcuni prediligeranno le lastre, altri i ciottoli. Alcuni opteranno per i colori chiari, altri per tonalità scure, in armonioso contrasto con il bianco della sabbia. L’importante è che i materiali siano adatti agli ambienti outdoor e che non risentano di piogge, umidità ed escursioni termiche grazie agli appositi trattamenti cui vengono sottoposti. La pavimentazione migliore è quella liscia, gradevole da percorrere anche a piedi nudi, robusta e sicura. La pietra del pavimento può essere arricchita da vari muschi e deve essere ogni tanto ripulita con un getto d’acqua. Un consiglio: potrebbe essere utile porre sotto la ghiaia uno strato di TNT per limitare la crescita di erbe infestanti.

Come si evince da questa panoramica, per il giardino zen servono pochi elementi, proprio per recuperare quel culto dell’essenziale che al giorno d’oggi sembra sempre più evanescente. Molti amano valorizzare l’ambiente con alcune piante, optando ovviamente per quelle che possiedono un significato simbolico. Il pino bianco giapponese, per esempio, va posto all’ingresso del giardino perché favorisce il rapporto tra l’uomo e la natura. Il ciliegio e l’acero rappresentano la gentilezza, la delicatezza; gli alberi sempreverdi incarnano il concetto di longevità. Il tasso indica buon auspicio, le azalee la vita e la rinascita. Il muschio simboleggia la purezza e la libertà. La tradizione giapponese distingue le piante destinate al giardino zen in maschili e femminili, le prime più alte e con una conformazione più spigolosa, le seconde più basse e tondeggianti. Le piante maschili trasmettono forza, quelle femminili sicurezza e tranquillità. Ad ogni modo, coloro che inseriscono nel proprio giardino zen anche delle piante devono naturalmente curarle con attenzione. Meglio irrigare con il sistema a goccia, per non rischiare di bagnare troppo la ghiaia, e sottoporre di tanto in tanto gli esemplari a trattamenti antiparassitari. È indispensabile raccogliere le foglie caduche, curare le siepi e potare con regolarità le cime delle piante.

 

Giardinaggio ai tempi dei social: L’e-commerce diventa green

Nonostante la primavera in questo 2018 tarda ad arrivare, i preparativi per una bella scampagnata all’aria aperta, non possono certamente mancare. Chi si occupa di giardinaggio, sa che questo è il periodo giusto per iniziare.

Anche il tema “green” prende forma sul web. Tanto che secondo degli studi del settore, sono sempre più gli italiani che cercano online, sia prodotti che trucchi per curare il proprio giardino. Non a caso, l’e-commerce in questo settore è cresciuto del 172,5%.

Curare il proprio giardinaggio, sfruttando i consigli degli e-commerce green

La cucina fai-da-te come le ricette giorgione, hanno sempre il suo fascino. Gli e-commerce per mantenere ottimale il proprio giardino, vanno sempre di più. Non solo per gli ottimi consigli sull’esatta manutenzione, ma soprattutto per mangiare bene a livello salutare.

Ma quali sono i prodotti di giardinaggio, più cercati in rete?

Il più venduto online è certamente il barbecue. Utilizzato dalla maggior parte dei consumatori italiani, che amano organizzare pic-nic e gite con amici all’aria aperta. Carne a volontà, il sole e un bel giardino per respirare aria pulita.

Passione per il giardino: i prodotti cercati in rete

Sul web ci sono tantissimi altri strumenti e prodotti per il giardinaggio, con abbondanti ricerche. Qualche esempio:

  • Motoseghe per potare: ricerche medie intorno al 20%
  • Tagliaerba: ricerche effettuate del 19,2%
  • Idropulitrici: il 7,9% degli utenti sono alla ricerca di questo macchinario

La cura e la manutenzione per le piante e tutto ciò che concerne al settore green, si rivela sempre più adatta al genere maschile. Infatti dagli studi di mercato, si evince che gli uomini amanti del giardinaggio, sono molto di più rispetto alle donne.

Le piattaforme “green e-commerce” crescono molto bene, soprattutto nei due mesi dell’anno marzo e aprile, in cui i consumatori digital  preferiscono acquistare prodotti per il proprio prato o giardino che sia.

Guida alla manutenzione del giardino nel periodo autunnale

Con l’arrivo della stagione autunnale occorre prenderti cura del tuo giardino, svolgendo un lavoro di manutenzione che garantirà splendide piante nella prossima primavera. Con tagliaerba o anche attrezzi professionali per il giardinaggio, il lavoro risulterà più facile e meno faticoso.

Manutenzione autunnale del giardino

Gli attrezzi Agrigarden consentiranno una manutenzione autunnale svolta con precisione, risparmiando tempo prezioso e velocizzando i periodi di lavoro. Il giardino, superando l’estate, si prepara ad affrontare il freddo invernale: è proprio in questo delicato periodo autunnale che le piante hanno bisogno di maggiore cura, per andare poi in letargo. Per preparare gli alberi da frutto e le piante da giardino alla futura primavera, bisogna svolgere importanti procedure che mirano a salvaguardarle dalle ricorrenti gelate. Una tra le più importanti procedure che rigenera la vegetazione è la potatura: eliminando i rami secchi le piante potranno crescere più forti e produrre rami nuovi per la prossima stagione. La potatura si svolge in autunno, in particolare nei mesi di settembre e ottobre. Questo lavoro provoca delle ferite ai rami che, avviando il riposo vegetativo proprio in autunno, sono più propense a rimarginare i tagli. Sì alla potatura delle conifere, gli arbusti sempreverdi, dell’abete, no al taglio dei rami di ortensia in autunno, che va potata tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Per quanto riguarda gli alberi di ciliego, nespolo, kaki, limoni e altri agrumi che risultano particolarmente sensibili alle temperature fredde, ricordati di coprirli con un telo dotato di una trama leggera che consente il passaggio di acqua, aria e luce, proteggendo i rami dalle gelate notturne.

Consigli pratici per ottenere uno splendido prato autunnale

Anche se il prato non viene utilizzato in autunno per via del clima più freddo, non è detto che non debba essere curato. Anzi, occorre dedicargli cure e attenzioni per far sì che non soffra durante il clima rigido invernale. Il primo passo per ottenere un prato rigoglioso è garantirgli l’arieggiatura, eliminando il fogliame che in autunno è caduto, servendoci di un rastrello. Il prato ha bisogno di respirare e di essere ben illuminato, per evitare il proliferare di umidità che crea la formazione di batteri fungini pericolosi per il manto erboso. Nocivi per la salute del manto sono il feltro e il muschio che non consentono una perfetta aerazione, compromettendo la respirazione delle radici. Scarificare il prato eliminando anche il muschio farà sì che l’erba possa scambiare aria con il sottosuolo: questa procedura può essere svolta una sola volta in autunno, servendosi di un arieggiatore a motore Agrigarden, perfetto per potare la parte superficiale del prato.
Successivamente si passa alla concimazione, che essendo stata già svolta in abbondanza in estate, in autunno risulta meno abbondante, prediligendo concimi a lento rilascio. Le piogge autunnali penseranno a bagnarlo alla perfezione. Se il tuo prato però dovesse risultare troppo secco, occorre irrigarlo al punto giusto, senza esagerare per non produrre ristagni. Da tener conto che anche in autunno il prato necessita di potatura, per rinfoltirsi e crescere rigoglioso anche in questo splendido periodo.

 

Tutto quello che devi sapere per curare la Siepe

In giardino, specie se questo è privato, il padrone del terreno, direttamente o con la collaborazione di soggetti terzi, si occupa spesso di prendersi cura della siepe. E questo perché la siepe, oltre a presentare alla vista un elevato valore decorativo, è tale anche da delimitare e da proteggere quelli che sono gli spazi esterni di proprietà. Composta da piante vere, la siepe è una struttura vegetale che presenta un alto valore decorativo, e che è composta in genere da un mix tra piante a fiore, piante a foglia caduca e piante sempreverdi. In questo modo la siepe, specie in primavera ed in estate, si presenta fiorita offrendo uno spettacolo meraviglioso ed una resa estetica che dura per buona parte dell’anno.

I differenti usi della siepe

Per la siepe tra i differenti usi c’è pure quello frangivento, ed in tal caso si utilizzano piante che formano una vera e propria barriera impenetrabile che impedisce il passaggio del vento e che, tra l’altro, protegge anche dall’ingresso di eventuali intrusi. Per il doppio scopo, inoltre, la siepe di norma presenta pure tutta una serie di piante spinose magari associate a specie di piante rampicanti che, sviluppandosi in altezza, fanno sì che non ci sia bisogno di utilizzare spazi rilevanti a livello orizzontale.

La siepe sempreverde e mista

In genere dal punto di vista decorativo la migliore siepe e quella che è sempreverde, d’estate come d’inverno. Pur tuttavia, la migliore soluzione estetica è rappresentata dall’uso di un mix tra piante sempreverdi e piante che fioriscono in modo tale da creare una siepe mista magari facendosi consigliare dal vivaio fornendo la metratura esatta del proprio giardino. E questo perché le piante devono essere inserite in buche che devono avere una profondità ben precisa, così come ad esempio occorre posizionarle in giardino in modo tale che quando crescono la siepe nel suo complesso non sia poi d’intralcio in qualche modo a coloro che abitano nelle nostre vicinanze. Ci riferiamo, nello specifico, alla presenza di muri divisori ed in generale al rispetto di quella che per legge viene tra l’altro definita come la ‘distanza di confine’ che è necessario rispettare.

Come prendersi cura della siepe

In più, prima di piantare le siepi è necessario che il terreno sia lavorato e sia concimato attraverso l’uso di fertilizzante organico, dopodiché nel tempo è necessario procedere con degli interventi periodici di potatura altrimenti la siepe rischia di crescere in maniera disordinata. In genere non servono più di quattro interventi di potatura l’anno, ma quando la siepe è stata piantata da poco occorre necessariamente fare attenzione all’eventuale presenza di piante infestanti che vanno regolarmente e tempestivamente estirpate.

Come irrigare la siepe

Per quel che riguarda l’irrigazione della siepe, molto spesso si utilizza il classico tubo di gomma, ma la soluzione migliore e meno faticosa è rappresentata dall’irrigazione meccanizzata sostenendo una volta la spesa senza poi pensarci più. E questo anche perché la siepe nel tempo tende a crescere con la conseguenza che l’irrigazione manuale diventa poi sempre più difficile.

Come tenere in vita le proprie piante da esterno

Le piante sono proprio come gli essere umani, hanno bisogno di cure, poiché la loro vita sta nelle mani di chi se ne occupa. Come qualsiasi cosa, necessitano di attenzioni costanti e se si pensa di non avere tempo è meglio lasciar perdere, pollice verde e tempo libero a volontà sono le cose principali.

Ci sono molti segreti per non far pesare la presenza delle piante da esterno e quelle da interno, basta seguire pochi accorgimenti per evitare di diventare loro schiavi e iniziare ad odiarle.

Qualsiasi pianta è bella, ma prima di sceglierne una, è bene informarsi su quali sono più resistenti alle malattie ma soprattutto al tipo di clima e terreno della zona in cui si abita, poiché proprio all’inizio qualsiasi tipo di pianta ha bisogno dii cure costanti che tolgono molto tempo, per cui veder morire la piantina dall’oggi al domani non è il massimo.

Dopo aver fatto accurate ricerche sulle caratteristiche delle piante che più interessano, è importante procurarsi tutti gli attrezzi necessari per il giardinaggio, il consiglio più corretto è quello di acquistare attrezzi diversi se si possiedono piante da balcone o da giardino, perché in giardino sarà sicuramente necessaria una pala, una zappa ed anche una pompa, mentre per il balcone potrebbero bastare un rastrello, l’innaffiatoio ed il concime (ovviamente utile in entrambi i casi).

Attenzione a non usare gli attrezzi di cui abbiamo appena parlato tutti i giorni perché non è assolutamente il modo giusto per curare le piante da esterno; è vero che hanno bisogno di attenzioni, ma senza esagerare.

La zappa ad esempio è importante per eliminare le erbacce nel periodo prestabilito oppure annualmente ed anche per preparare il terreno vicino alle piante che hanno le radici poco profonde .

Qualora ci si dovesse accorgere che qualcuna delle piante da esterno o da interno ha qualche problema, è importantissimo informarsi su come intervenire senza ricorrere a soluzioni fai da te, rischiando di danneggiarla ancora di più.