Quando si ha un negozio, avere la merce migliore non è sufficiente, è necessario anche presentare il prodotto al cliente con le giuste tecniche.
Il visual merchandising permette, con alcune regole, di scegliere una presentazione ad alto impatto coerente con il brand e l’estetica del marchio.
Piccole accortezze, come scegliere soluzioni espositive in plexiglass per vetrine, possono fare la differenza in termini di coinvolgimento della clientela e conseguentemente, di volume d’affari.
Cos’è il visual merchandising?
Con il termine visual merchandising si definisce una disciplina a metà tra marketing e design, che si occupa di presentare un prodotto al meglio per valorizzarne l’impatto attraverso i cinque sensi.
Per ogni senso, esistono delle accortezze da mettere in pratica:
- Vista. Luci, ombre e contrasti di colore permettono di esaltare un prodotto agli occhi del cliente.
- Tatto. Disporre i prodotti ad altezza uomo e in posizione fruibile contribuisce alla costruzione di un’esperienza tattile che legherà il cliente al prodotto.
- Olfatto. I ricordi più forti sono spesso basati sui profumi. Profumare l’ambiente o i sacchetti della merce permttee di sollecitare l’olfatto e creare ricordi positivi in relazione al negozio e al prodotto.
- Gusto. Non è sempre possibile sollecitare questo senso, ma in caso di prodotto alimentare, dare al cliente la possibilità di assaggiare potrà convincere chi è indeciso a passare all’acquisto.
- Udito. La musica di sottofondo in un negozio è fondamentale perché può influenzare la durata di permanenza, oltre ad essere un ottimo strumento per rafforzare la brand identity (a seconda del target della musica scelta).
Queste pratiche di visual merchandising un tempo applicate solo ai negozi fisici, trovano al giorno d’oggi riscontro anche nelle vendite online.
3 consigli del visual merchandising per valorizzare i prodotti
Uno dei fattori fondamentali che indubbiamente può rafforzare l’identità di brand di un negozio è la vetrina.
Quando un cliente si avvicina ad un negozio infatti, l’esperienza inizia ancora prima di varcare la soglia: la vetrina e il suo impatto visivo hanno un impatto ben definito e il suo allestimento è la prima cosa a cui prestare attenzione.
Si tratta del biglietto da visita del negozio e deve essere allettante da un punto di vista espositivo, ma anche strutturale.
L’allestimento deve:
- Essere curato, ma fuori dagli schemi.
- Essere cambiato almeno 6 volte l’anno.
- Ruotare attorno ad un tema definito e facile da ricordare, ma che vada oltre alle festività e ai cambi di stagione.
- Giocare con display in plexiglass, smart mirror o altre tecnologie.
All’interno del negozio, l’esposizione della merce è altrettanto fondamentale.
Innanzitutto, il prodotto deve essere collocato verticalmente ad un’altezza compresa tra mani e occhi, quindi tra 80 e 160 cm da terra.
A seconda del tipo di prodotto e del budget a disposizione, è poi possibile scegliere un esposizione verticale, manichini realistici o stilizzati, soluzioni in plexiglass per fare maggiore contrasto.
Infine, è buona norma cambiare il modo in cui si espone la merce.
Se la performance di un certo prodotto si abbassa, con ogni probabilità è il momento di cambiare l’esposizione in negozio.
Fare restyling della presentazione può incrementare le vendite del prodotto riportandolo all’attenzione del cliente, ad esempio spostandolo dallo scaffale al tavolo, mettendolo su un manichino o abbinandolo ad altri prodotti.
La tecnica dei tre è una delle tecniche espositive più gettonate.
Questa, sfruttando il fatto che la mente umana non ama immagini asimmetriche o visivamente discostanti, dice che i prodotti maggiormente visualizzati sono quelli che si trovano in gruppi di tre.