Viaggio alla scoperta di Gallipoli, la perla del salento

Gallipoli è un’affascinante cittadina situata sul versante ionico della Puglia, in Salento, precisamente in provincia di Lecce. È conosciuta come “citta bella”, appellativo derivante dalla traduzione del suo nome greco “Kale Polis” e racchiude all’interno dei suoi confini un’infinità di testimonianze storiche, spiagge da sogno e retaggi culturali ed enogastronomici, tutti da scoprire.

 

Territorio

Gallipoli deve la sua notorietà alle meravigliose spiagge, vere e proprie opere d’arte della natura che conquistano ogni anno riconoscimenti da Legambiente e non solo. Parliamo di Baia Verde, Punta della Suina, la Purità. Queste baie sabbiose e circondate dal mare, nulla hanno da invidiare alle tanto più note spiagge tropicali che tutti sogniamo di visitare almeno una volta nella vita. Molti dei lidi del territorio di Gallipoli, sono circondati da pinete e piante della macchia mediterranea, quasi a far loro da cornice. Una delle zone più degne di nota è il parco naturale “Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo”: si tratta di un’oasi protetta che si estende per 700 ettari e che rappresenta uno del “polmoni verdi” della penisola Salentina.

Come arrivare

Gallipoli è raggiungibile in auto da una vasta rete di arterie stradali, di cui due statali: la SS 274 che va da Leuca a Gallipoli e, la più importante, la SS 101 da Lecce a Gallipoli e che è l’ultimo tratto per chi, dopo aver lasciato l’autostrada a Bari, si dirige verso la città bella.

Purtroppo, Gallipoli non ha un aeroporto nelle immediate vicinanze: i due più vicini sono a Brindisi (circa 85 km) e Bari (circa 80 km). Ma niente paura, esiste un servizio di Navetta Gallipoli che offre la possibilità di transfert da entrambi gli aeroporti, fino alla cittadina.

Cosa vedere

Una vacanza a Gallipoli non può prescindere dal visitare la città stessa, dedicare anche solo un giorno alla sua scoperta è qualcosa che val la pena programmare.

La prima cosa che vale assolutamente la pena vedere è il centro storico di Gallipoli, classificato come uno dei più belli dell’intero Salento. Esso si snoda su un’isoletta vicinissima alla terra ferma, a cui è collegato da un ponte in muratura ed è ricchissimo di palazzi d’epoca e Chiese in puro stile barocco. Le stradine costituiscono un vero e proprio labirinto che agli estremi affaccia sul mare, su tutti i lati e che ha proprio lo scopo di permettere il transito senza subire le sferza del vento, che colpisce a prescindere il borgo, in inverno. All’ingresso dal ponte, sorge il Castello Angioino – Aragonese che, però, è quasi inaccessibile al pubblico (ad eccezione di alcune piccole sezioni, accessibili solo in concomitanza di alcuni eventi), mentre all’interno del centro storico troviamo la Cattedrale di S.Agata, la fontana greca, la Chiesa di S. Francesco d’Assisi e altre architetture religiose minori.

Il centro storico è tuttora abitato da molte famiglie e per questo, trasmette la sensazione di vita, quasi una sorta di immersione nel passato.

Se invece siete degli amanti dello shopping, non vi resta che varcare il ponte e passeggiare sul corso della parte “nuova” di Gallipoli, dove pullulano negozi di ogni genere

Cosa mangiare

Il Salento possiede una tradizione enogastronomica ricchissima; ogni paese, poi, ha i suoi piatti tipici, con relative varianti sia nella preparazione che nella nomenclatura. Anche Gallipoli non fa eccezione.

Essendo una cittadina sul mare, non potete non godere dei prodotti ittici (che rappresentato la materia prima per eccellenza, a km 0), veri protagonisti della cucina Gallipolina insieme ad altri ingredienti “poveri” come le verdure e i legumi.
Il piatto gallipolino per eccellenza è la “Scapece”, una pietanza composta da pesci di piccolo taglio come “pupiddhi” o “vope”, fritti e marinati nella mollica di pane irrorata da aceto e zafferano. Un piatto dalle origini antiche, nato dalla necessità di conservazione del pesce quando la tecnologia odierna non era ancora nostra alleata.

Abbiamo poi “lu purpu alla pignata”, altro piatto povero cucinato con il polpo; una cottura lenta, nel coccio di terracotta – la pignata – che  conferisce alla pietanza un gusto intenso e che garantisce la morbidezza del polpo.

Poi abbiamo le pittule, la pitta di patate, la ricotta forte, le municeddhe e tanti altri piatti prelibati. Non mancano, ovviamente, i vini locali ad accompagnarli: i vini locali, raggruppati sotto la denominazione Salento IGT, spaziano dalle uve bianche a quelle rosse e rosate. Abbiamo vini fermi, frizzanti, passiti e novelli. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.