Il primo soccorso è l’insieme di alcuni fattori: le procedure a cui devono attenersi i lavoratori addetti alla sua gestione, la formazione degli stessi lavoratori designati e le attrezzature che vengono loro messe a disposizione per l’espletamento del servizio; rispondendo alle prescrizioni della vigente normativa sulla sicurezza del lavoro.
L’obbligo di istituire un servizio di pronto soccorso aziendale grava sul Datore di Lavoro fin dai tempi del D. Lgs. 626/94 che ne prevedeva l’esistenza all’articolo 15, comma 3.
Il successivo Decreto Ministeriale 388/03 nacque come regolamento di attuazione di quell’obbligo. Dettava, e lo fa tutt’ora, le disposizioni da seguire per la corretta creazione e la successiva gestione del pronto soccorso aziendale.
Con l’avvento del D. Lgs. 81/08, quest’ultimo ha confermato l’obbligo della presenza del pronto soccorso aziendale, continuando a fare esplicito riferimento al D.M. 388/03.
La cassetta di primo soccorso e il pacchetto di medicazione
La cassetta primo soccorso, insieme ad un mezzo idoneo per contattare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale, è una delle attrezzature che il Datore di Lavoro deve garantire nelle aziende classificate nei gruppi A e B, secondo i dettami del D.M. 388/03.
Per le aziende appartenenti al gruppo C la cassetta viene sostituita dal pacchetto di medicazione.
Ubicazione della cassetta di primo soccorso
In ogni posto di lavoro soggetto all’obbligo della sua presenza, la cassetta di primo soccorso deve essere tenuta in un luogo facilmente accessibile. Non solo: deve anche essere adeguatamente custodita. Questo significa che la sua sola presenza non è sufficiente, ma è necessario garantirne le perfette condizioni d’uso; perché lo scopo dell’esistenza della cassetta di primo soccorso è mettere a disposizione dei lavoratori i principali presidi medici in caso di emergenza. Cassette abbandonate in un angolo, poste su uno scaffale, magari sotterrate sotto una montagna di roba non hanno alcun senso. Oltre a contenere tutte queste disposizioni, il D.M. 388/03 sancisce anche che il luogo in cui viene custodita la cassetta di primo soccorso deve essere indicato con l’apposita segnaletica.
Contenuto della cassetta di primo soccorso
Abbiamo detto che lo scopo della cassetta di primo soccorso è garantire la presenza dei principali presidi medici in caso di emergenza, ma quali sono?
Il contenuto minimo viene garantito dall’Allegato 1 al D.M. 388/03 che ne sancisce, inderogabilmente, l’entità. Il medico competente e il personale appartenente al sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale possono prescrivere ulteriori integrazioni, a copertura di specifici rischi presenti in un determinato luogo di lavoro.
Normalmente, una cassetta di primo soccorso contiene: guanti sterili monouso, soluzione cutanea di iodopovidone, soluzione fisiologica, compresse di garza sterile di varie misure, teli sterili monouso, pinzette da medicazione sterili monouso, rete elastica, cotone, cerotti di varie misure, cerotto in rotoli, forbici, lacci emostatici, ghiaccio pronto uso, sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari, termometro e sfigmomanometro.
L’importanza della cassetta di primo soccorso
Da quanto sopra esposto risulta chiaro che la cassetta di primo soccorso non è una sala chirurgica portatile, ma un elemento di supporto. Il suo scopo è fornire gli strumenti basilari per la gestione di emergenze di piccola o media gravità e dare un primo aiuto per preparare l’infortunato in caso di gravi infortuni, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza o, se possibile, trasportarlo in ospedale.
Cassetta di primo soccorso, mantenimento in efficienza
Va da sé che la cassetta da sola è soltanto un’attrezzatura che, come tutte le attrezzature, ha bisogno di manutenzione per mantenere la sua efficienza. Oltre al buon senso, la normativa prevede specificatamente che la stessa deve essere oggetto di un costante monitoraggio circa la completezza e lo stato d’uso dei presidi che contiene.