Blefaroplastica: che cos’è, a cosa serve e quando si fa

Articolo scritto con la collaborazione di dottordellacorte.com

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che mira a migliorare l’aspetto delle palpebre, sia superiori che inferiori, rimuovendo l’eccesso di pelle, muscoli e grasso. Questa procedura viene eseguita sia per ragioni estetiche, per ringiovanire l’aspetto del volto, sia per motivi funzionali, nel caso in cui le palpebre cadenti compromettano la visione. Quando si parla di palpebre, si possono distinguere diverse tipologie di intervento, a seconda della zona interessata e delle specifiche esigenze del paziente.

La superiore è quella che interessa le palpebre superiori e viene eseguita per eliminare l’eccesso di pelle e di grasso che dà origine a un aspetto stanco e invecchiato. Questo intervento può essere eseguito sia per motivi estetici, per ottenere un volto più giovane e riposato, sia per motivi funzionali, nel caso in cui la pelle in eccesso comprometta la visione periferica del paziente. La inferiore, invece, riguarda le palpebre inferiori e mira a rimuovere le borse di grasso e la pelle in eccesso che danno origine alle cosiddette “occhiaie”. Anche in questo caso, l’operazione può essere eseguita sia per motivi estetici che funzionali.

Indicazioni e Controindicazioni

Le principali indicazioni per questa operazione sono legate all’invecchiamento cutaneo e all’accumulo di grasso nelle zone interessate. Con il passare degli anni, infatti, la pelle delle tende a perdere elasticità e tono, causando la formazione di pieghe e rughe. Allo stesso tempo, l’accumulo di grasso può causare la formazione di borse sotto gli occhi e un aspetto gonfio e stanco. In questi casi, l’intervento può rappresentare una soluzione efficace per migliorare l’aspetto del volto e, nel caso di palpebre cadenti, per migliorare la qualità della visione.

Questa operazione non è indicata per tutti. Le controindicazioni principali riguardano pazienti con problemi di salute che potrebbero compromettere il successo dell’intervento o causare complicazioni post-operatorie. Tra queste, si annoverano malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, problemi alla tiroide e malattie autoimmuni. La blefaroplastica potrebbe non essere indicata per pazienti con occhi molto secchi o con una lacrimazione scarsa, in quanto l’intervento potrebbe peggiorare questi disturbi. È determinante, quindi, che il paziente si sottoponga a una valutazione accurata da parte del chirurgo prima di procedere.

Tecniche chirurgiche

Esistono diverse tecniche chirurgiche, che variano in base alla zona interessata e alle esigenze specifiche del paziente. Per quanto riguarda la parte superiore, l’intervento prevede un’incisione nella piega palpebrale, in modo da rimuovere l’eccesso di pelle e di grasso e, se necessario, riassestare i muscoli della palpebra. L’incisione viene poi suturata con punti molto sottili, che lasceranno una cicatrice poco visibile lungo la piega della palpebra.

Per la parte inferiore, invece, si distinguono due tecniche principali: la transcutanea e la transcongiuntivale. La prima prevede un’incisione appena al di sotto delle ciglia inferiori, attraverso cui il chirurgo può rimuovere le borse di grasso e l’eccesso di pelle. Anche in questo caso, la cicatrice sarà poco visibile e tenderà a scomparire nel tempo. La transcongiuntivale, invece, prevede un’incisione all’interno della palpebra inferiore, che consente di rimuovere le borse di grasso senza lasciare cicatrici esterne. Questa tecnica è indicata per pazienti che presentano principalmente borse di grasso, senza un eccesso significativo di pelle.

Tempi di recupero e risultati

Il recupero dopo un intervento di questo tipo varia a seconda del paziente e della tecnica utilizzata. In genere, i tempi di recupero sono più brevi per la transcongiuntivale, che non prevede incisioni esterne. Nei primi giorni dopo l’intervento, è normale avvertire gonfiore e fastidio nella zona interessata, che possono essere alleviati con l’applicazione di impacchi freddi e l’assunzione di analgesici prescritti dal medico. Evitare sforzi fisici eccessivi e proteggere gli occhi dalla luce solare per almeno due settimane dopo l’intervento.

I risultati della blefaroplastica sono generalmente duraturi, soprattutto se il paziente segue le indicazioni del chirurgo e mantiene uno stile di vita sano. In alcuni casi, tuttavia, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori interventi per mantenere i risultati ottenuti o correggere eventuali asimmetrie. Bisogna sottolineare che la blefaroplastica non ferma il processo di invecchiamento cutaneo e, quindi, con il passare degli anni, potrebbero comparire nuovi segni di invecchiamento nella zona delle palpebre. Tuttavia, l’intervento può contribuire a migliorare significativamente l’aspetto del volto e la qualità della vita del paziente.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.